Jurgen Klopp si conferma la bestia nera di Pep Guardiola.
Il Liverpool soffre un tempo a Manchester, ringrazia l'arbitro Lahoz per una decisione probabilmente decisiva sull'1-0 ma poi riesce a colpire a morte il City, che saluta anzitempo la Champions League nonostante gli investimenti robusti dell'ultimo biennio.
Gli eroi dei "Reds" sono Mohamed Salah, autore del momentaneo 1-1, e Roberto Firmino, che mette la ciliegina sulla torta di una qualificazione costruita all'andata e già ipotecata dal pareggio dell'egiziano.
Polemiche a parte, il primo tempo si era chiuso con l'unico spunto degno di nota dei "Reds": Salah per Oxlade-Chamberlain in un pregevole scambio rasoterra, dribbling su Ederson e conclusione a lato da posizione divenuta impossibile. Sull'onda lunga di quell'occasione e dello scoramento dei "Citizens" per il mancato 2-0, il Liverpool archivia la pratica. Il corridoio centrale per Salah ha i tratti di un'autostrada ma il controllo in corsa dell'egiziano non è dei migliori, è invece giusta l'idea di servire Mané, che taglia palla al piede e perde l'equilibrio una volta arrivato davanti a Ederson. Per sua fortuna, Salah ha seguito l'azione: l'ex Roma scarta il portiere e mantiene una freddezza clamorosa per scavalcare Otamendi con un delizioso pallonetto. E' il gol che chiude virtualmente i giochi, con il City costretto a scalare l'Everest: servirebbe il 5-1 per passare, lo scoramento è palpabile tra i giocatori di Guardiola. Chi invece vola sulle ali dell'entusiasmo è il Liverpool. Firmino in pressing su Otamendi, pallone rubato e corsa in area di rigore da sinistra: l'ex Hoffenheim è bravissimo nel dosare forza e precisione, destro che bacia il palo per l'1-2. Non succede più nulla, tranne i ripetuti primi piani di Pep Guardiola con le mani sul volto. E' la festa del Liverpool.
Il Liverpool soffre un tempo a Manchester, ringrazia l'arbitro Lahoz per una decisione probabilmente decisiva sull'1-0 ma poi riesce a colpire a morte il City, che saluta anzitempo la Champions League nonostante gli investimenti robusti dell'ultimo biennio.
Gli eroi dei "Reds" sono Mohamed Salah, autore del momentaneo 1-1, e Roberto Firmino, che mette la ciliegina sulla torta di una qualificazione costruita all'andata e già ipotecata dal pareggio dell'egiziano.
Polemiche a parte, il primo tempo si era chiuso con l'unico spunto degno di nota dei "Reds": Salah per Oxlade-Chamberlain in un pregevole scambio rasoterra, dribbling su Ederson e conclusione a lato da posizione divenuta impossibile. Sull'onda lunga di quell'occasione e dello scoramento dei "Citizens" per il mancato 2-0, il Liverpool archivia la pratica. Il corridoio centrale per Salah ha i tratti di un'autostrada ma il controllo in corsa dell'egiziano non è dei migliori, è invece giusta l'idea di servire Mané, che taglia palla al piede e perde l'equilibrio una volta arrivato davanti a Ederson. Per sua fortuna, Salah ha seguito l'azione: l'ex Roma scarta il portiere e mantiene una freddezza clamorosa per scavalcare Otamendi con un delizioso pallonetto. E' il gol che chiude virtualmente i giochi, con il City costretto a scalare l'Everest: servirebbe il 5-1 per passare, lo scoramento è palpabile tra i giocatori di Guardiola. Chi invece vola sulle ali dell'entusiasmo è il Liverpool. Firmino in pressing su Otamendi, pallone rubato e corsa in area di rigore da sinistra: l'ex Hoffenheim è bravissimo nel dosare forza e precisione, destro che bacia il palo per l'1-2. Non succede più nulla, tranne i ripetuti primi piani di Pep Guardiola con le mani sul volto. E' la festa del Liverpool.
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