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Buffon, post partita infuocato


Finisce così, con un cartellino rosso. Finisce così, nel peggiore dei modi. Finisce così. Punto. Gigi Buffon saluta la Champions League con un'espulsione al 93'. Quando Benatia atterra Vazquez e l'arbitro indica il dischetto del rigore, lui è il primo a corrergli incontro, gli urla qualsiasi cosa.

Ci credeva Buffon e ci credeva la Juve dopo uno straordinario 3-0 a trenta secondi dai tempi supplementari. Sarebbe potuto essere un altro miracolo sportivo a 24 ore dalla Roma. E questa Juve, capace di andare al Bernabeu e mettere all'angolo la squadra più forte del mondo, l'avrebbe meritato. Certo, c'era da giocare ancora mezz'ora di supplementari e poi magari i rigori, ma così la beffa è proprio dura da digerire. Questo è il calcio, però, e anche quando in campo ci sono il più brutto Real Madrid e la più bella Juventus, è sufficiente un episodio sul gong a vanificare tutto. A rendere inutili la doppietta di Mandzukic e la rete di Matuidi, a far dimenticate le due belle parate su Isco e a far perdere la pazienza al numero uno bianconero. Che non avrebbe mai voluto chiudere così la carriera europea. Sempre che non ci provi ancora.

Ai microfoni di Premium Sport Buffon ha sfogato tutta la rabbia: "Era sicuramente una azione dubbia al 93', dopo che all’andata non ci hanno dato un rigore al 95'. Un arbitro all'altezza non infrange il sogno di una squadra che ha messo tutto in campo per 90 minuti. Ha voluto fare il protagonista. Un essere umano non può fischiare un episodio stra-dubbio, dopo una gara del genere a meno che al posto del cuore non abbia un bidone dell’immondizia. Se non hai la personalità per stare a questi livelli, allora vai in tribuna con la famiglia, compra le patatine e goditi lo spettacolo. Poi, il Real ha meritato di passare il turno, sono stati più forti di noi, magari vinceranno la Champions e per me è stato un onore giocare contro di loro, ma questa sera meritavamo di andare ai supplementari. Non meritavamo di uscire così".

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